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LA DURA VITA DELLA FAMIGLIA DI UN DISABILE

di Marisa Melis

Quotidiano Sardegna del 18 ottobre 2011

Mentre sempre più si parla di risparmiare, di razionalizzare la spesa pubblica, assistiamo all’esatto contrario. Anche quest’anno si risparmia assegnando un sostegno scolastico ai disabili insufficiente che non lo aiuta, ma forse, fa quadrare i numeri dei nostri Ministeri.

Anche quest’anno i genitori dei disabili si sono riuniti in assemblee e di conseguenza hanno affollato gli studi dei legali per intraprendere le uniche iniziative percorribili: i ricorsi al Tar.

Facciamo una stima dei ricorsi vinti in questi anni SOLO nella nostra Regione.

Sono circa un centinaio e, sommiamo quanto hanno avuto i genitori per aver sostenuto le spese legali e il risarcimento danni esistenziali. Arriviamo a calcolare circa 8 mila euro a studente. Circa 800 mila euro di soldi pubblici buttati al vento, e in più il sostegno giusto assegnato.

Vergognoso che vengano “sprecati” questi soldi, quando servirebbero alle scuole pubbliche per lo meno per darle un aspetto un po’ dignitoso. Se andiamo a controllare gli istituti scolastici non so quanti sono in regola con le norme di legge.

La Corte dei Conti farebbe bene a controllare perché si continua su questa linea, perché nonostante il MIUR perde tutte le cause, continuano a perseverare in questa loro logica assurda e diabolica.

Se si pagassero di tasca propria, gli errori, forse, ci sarebbe un’attenzione diversa.

Bambini disabili delle elementari con cinque ore di sostegno la settimana, cioè un ora il giorno, un insegnante per quattro alunni è assurdo.

A cosa serve? E’ pensabile che questi nostri figli possano migliorare con un sostegno così ridicolo? Non è giusto che vengano usati gli educatori del Comune per coprire altre ore e fare SOSTEGNO.

Queste figure hanno altri compiti con i ragazzi disabili, devono fare un lavoro di integrazione, NON devono fare sostegno scolastico.

Assistiamo spesso alla copertura SOLO delle ore che il disabile sta in classe, la scuola deve essere un luogo di istruzione; spesso madri che conosco vengono invitate a non portare il proprio figlio il giorno che l’insegnante di sostegno è di riposo.

Che scuola è questa? Neanche di serie Z!!

Pensano di scoraggiarci al MIUR, prenderci per stanchezza, e ritirare i ragazzi dalla scuola. Li porteremo via quando avranno finito il corso di studio.

Tanti riescono anche a frequentare l’Università, se hanno le potenzialità perché tarpargli le ali?

Quanta fatica per noi genitori tosti!!

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